Intervistato dal Dengeki Online Kojima spiega i problemi rilevanti la grandezza di un open world quale è MGSV e della complessità delle IA dei companions presenti nel gioco.

Come già ben sappiamo in MGSV: The Phantom Pain è possibile portare con sè dei companions che ci assisteranno nelle missioni, e proprio gran parte del TGS 2014 si è focalizzato sulla complessità e la varietà di azioni che è possibile richiedere ai nostri fedeli (o forse non tanto) compagni di missione. Kojima ha rivelato al Dengeki Online che in MGS2 ci sono stati molteplici fattori riguardo la IA  che hanno reso l'inclusione di Solid Snake come companion (nel breve tragitto nell'Arsenal Gear ) un lavoro particolarmente tedioso al team di sviluppo. In MGSV Kojima ha quindi deciso di inserire una IA diversa, anzichè quella tradizionale. Una intelligenza che permetta al buddy/companion di seguirti e stare al tuo fianco oppure aiutare il giocatore, come nel caso di Quiet: può badare perfettamente a se stessa e, grazie alle sue abilità da cecchino, può anche fornire una copertura dalla distanza o più semplicemente esplorare la zona in cerca di nemici.

Kojima è inoltre tornato sul problema della vastita dell'open world di MGSV, ha fatto in modo di inserire i vari  "landmark"  in modo che il giocatore eviti di smarrirsi nella mappa senza dover per forza ricorrere all'iDroid, specie nella giungla, dove senza l'ausilio dell'iDroid è molto facile perdersi.

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