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THE PHANTOM PAIN: ecco le anteprime della stampa italiana
scritto da Madnessu il 10 Giugno 2015

Finalmente anche le testate italiane, o almeno quelle che sono state selezionate da Konami, hanno potuto provare  di persona Metal Gear Solid V: The Phantom Pain nella sua forma content complete. E proprio in questi giorni sono state pubblicate le loro anteprime che racchiudono le loro opinioni riguardo la qualità del gioco, in uscita questo settembre. Leggiamo insieme le loro impressioni della parte single player.


 

Iniziamo con il sito Multiplayer.it, che ha avuto da dire questo riguardo al gioco:

 

"Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è un titolo vasto e complesso, di sicuro il più ambizioso creato dallo sviluppatore giapponese. [...] Quello che sorprende, dopo averlo giocato per tante ore, sono la grandezza dell'area di gioco e la sua struttura, assieme a un insieme di attività collaterali e personalizzazioni che siamo sicuri faranno impazzire tutti i suoi fan."

 

Quindi pare che ci sarà da stare sicuri per quanto riguarda la quantità di contenuti. Ma ecco cos'hanno detto riguardo il prologo:

 

"Avete presente quel genere di prologo che spezza in due il giocatore, lo esalta, emoziona e travolge con tutta una serie di accadimenti? Ebbene, Metal Gear Solid V: The Phantom Pain rientra con forza in questa categoria [...] un insieme incessante di emozioni dal punto di vista visivo, sonoro e narrativo, un misto tra reale e paranormale con una crudezza mai vista prima per la serie. Al punto che dopo aver vissuto i quasi sessanta minuti del prologo viene da esclamare increduli e fermarsi un attimo per metabolizzare quanto visto sullo schermo."

 

Già altrove nella rete viene decantata la qualità della prima ora del gioco e questo sito, a quanto pare, non è da meno. Ecco invece un commento sulla natura open world del gioco:

 

"In The Phantom Pain c'è ampia libertà di movimento, perché in linea teorica qualsiasi punto della mappa è raggiungibile e si può decidere se affrontare da subito l'obiettivo principale oppure dedicarsi alla raccolta di materiali, l'indebolimento delle linee di comunicazione, la pura e semplice esplorazione. [...] se si viene scoperti, scatterà l'allarme e verrà richiesto il supporto aereo oppure l'intervento di militari delle basi vicine. Per evitare che questo accada è possibile ad esempio disattivare la corrente, distruggere le radio, abbattere i satelliti nemici: in questa maniera sarà impossibile chiamare rinforzi, e le cose si faranno un po' più facili. Tutto quello che si fa sulla mappa, dalla raccolta al sabotaggio di cui sopra, non viene "dimenticato" tra una missione e l'altra, dando un senso di coesione ed evoluzione man mano che si prosegue nell'avventura."

 

È possibile che, grazie alla persistenza degli avvenimenti nel gioco, tutte le partite dei giocatori avranno qualche differenza l'una dall'altra, rendendo l'esperienza un po' più personale. Ecco invece una parentesi riguardo al sistema d'allerta durante le infiltrazioni:

 

"C'è da dire che Konami e Kojima hanno rinunciato ad ogni velleità completamente simulativa in termini di stealth e intelligenza artificiale, un po' perché difficili da implementare, un po' perché giudicati non divertenti nel contesto del gioco. Il risultato raggiunto rappresenta un buon compromesso, ad ogni modo, nel quale è necessario scervellarsi per affrontare l'obiettivo senza essere scoperti, ed eventualmente indebolire le difese avversarie per portare a casa la missione. Si può essere avvistati e nel caso bisogna far perdere le proprie tracce, oppure nascondersi per bene quando scatta l'allarme, nell'attesa che lo stato d'allerta si riduca e poi finisca. Non ci sono strafalcioni e nemmeno esempi di astuzia incredibile, quindi, per un risultato che riteniamo molto soddisfacente nel proporre la giusta dose di difficoltà senza minare il divertimento e garantendo qualche "licenza poetica" piuttosto divertente."

 

Il gioco mantiene una difficoltà equilibrata durante le infiltrazioni per poter fare in modo che rimanga divertente momento per momento. Ecco, invece, alcuni commenti riguardo la longevità, la qualità audiovisiva e le "Kojimate":

 

"La prima mappa, ambientata in Afghanistan, offre un bel po' di missioni primarie, secondarie e nelle quali è possibile mandare i propri mercenari per raccogliere risorse e fondi [...] Abbiamo confermato la vastità del gioco appurando che dopo oltre 10 ore reali di gameplay la percentuale di completamento totale era pari al 19% della storia, 9% del totale. [...] In generale il gioco ci ha convinto non poco dal punto di vista visivo, con un'ottima pulizia grazie alla risoluzione 1080p e una fluidità pari a sessanta fotogrammi al secondo [...] La colonna sonora accompagna sempre in maniera adeguata e dinamica l'azione, i brani musicali alternano tracce famose ad altre originali [...] già selezionabili all'interno del menu principale Metal Gear Solid V: The Phantom Pain non difetta nemmeno dello stile del suo ideatore Hideo Kojima, con tante piccole chicche come gli iconici poster, le scatole con donnine, le docce per lavare il sangue accumulato durante gli scontri a fuoco, citazioni a Pinocchio e Moby Dick (basti pensare al nome del proprio elicottero, Pequod), prese in giro al giocatore e una morale sempre ben presente."

 

Il tutto pare fantastico. Però non mancano alcune preoccupazioni, come infatti scrivono in questo paragrafo riguardo la narrazione del gioco:

 

"La nuova struttura free roaming, se da un lato porta tutta una serie di benefici elencati a più riprese nell'articolo, dall'altro ci lascia col nostro unico dubbio, quello di una storia troppo spalmata al punto da rimanere meno impressa, sacrificata sull'altare di missioni di raccordo e delle tantissime cose da fare extra gameplay. Una paura che può essere fugata proponendo ad esempio una parte finale di pari tenore di quella iniziale, oppure accadimenti più incisivi proseguendo avanti nell'avventura."

 

In generale un primo impatto molto positivo per il sito di Multiplayer.it. Rimane però quell'incertezza per quanto riguarda la storia, forse sacrificata per il gameplay. Se v'interessa, potete leggere l'intera anteprima andando in questo link.

 

 

La prossima anteprima è dal sito Everyeye.it, anch'esso presente all'evento losangeliano.

Anche questa testata loda il prologo del gioco:

"Costruito come una precisa prosecuzione delle idee messe in campo con Peace Walker e Snake Eater, tenuto in piedi da geniali colpi di testa e pronto ad esibire un'attenzione ai dettagli che poche altre produzioni possono vantare, l'ultimo Metal Gear è un più che legittimo figlio dell'eclettico game designer. Lo mette in chiaro tutta la lunga sequenza introduttiva, un Prologo che si lascia giocare coi nervi a fior di pelle, carico di una fortissima tensione emotiva. [...] Intrisa di un surrealismo potente e comunicativo, epica e colma di scene memorabili, di personaggi vecchi e nuovi, la prima mezz'ora di gioco si consuma in uno stato di esaltata ammirazione. Ma è subito dopo che Metal Gear Solid V rivela la sua vera faccia. Il prologo risponde infatti a precise esigenze narrative, risultando molto vicino, in quanto a ritmi e coinvolgimento, a certe (ben poco interattive) sequenze di Guns of the Patriots."

 

Mentre ammette che la parte gestionale potrebbe disorientare, sebbene sia valida:

 

"Bisogna ammettere purtroppo che tutta la componente gestionale, nonostante sia così "in vista", viene gestita attraverso menù molto asettici, non certo ben organizzati e sulle prime anche abbastanza confusionari. Serve insomma un po' di abitudine, e siamo sicuri che tanti giocatori alla ricerca di un'esperienza interamente concentrata sull'azione furtiva potrebbero avere una piccola crisi di rigetto a causa del piccolo "trapianto", che innesta gli organi gestionali di Peace Walker sui tessuti ludici di Ground Zeroes. Siamo però convinti che l'arrivo delle meccaniche di sviluppo di Mother Base facciano molto bene a The Phantom Pain, riuscendo a veicolare un bel senso di progressione."

 

Per quanto riguarda lo sviluppo della tecnologia nella Mother Base, hanno detto questo:

 

"[...]c'è l'urgenza di recuperare direttamente sul campo alcune risorse, fra minerali preziosi e reperti biochimici, che nel corso delle missioni impone una marcata attenzione per l'esplorazione. Curiosare in ogni guarnigione, infiltrarsi nei depositi di armi e allontanarsi dall'obiettivo per perlustrare l'area di gioco diventerà, in questa maniera, un comportamento molto naturale: e forse è proprio per questo motivo che l'ambiente aperto di The Phantom Pain si sposa così bene con il gameplay stealth architettato da Kojima."

 

Impressioni positive per quanto riguarda il gameplay nell'infiltrazione:

 

"Le meccaniche di infiltrazione ammodernate[...]sono piacevoli e funzionali così come lo erano nei paraggi di Camp Omega. The Phantom Pain è un Metal Gear un po' più dinamico del solito, con un approccio che assomiglia per certi versi a quello di Snake Eater: stealth finchè possibile, giù di mitraglietta se veniamo scoperti. Anche perché le allerte durano per lunghi minuti e, una volta scoperti, può diventare davvero difficile gestire le cose."

 

Ecco dei commenti riguardo l'open world del gioco, ed il fatto che non necessariamente saremo liberi di andare dove vorremo durante le missioni, il che non è una cosa per forza negativa:

 

"La struttura di The Phantom Pain prevede che ogni missione sia ambientata in un'area circoscritta dell'immensa mappa di gioco (che può comunque essere esplorata liberamente in modalità Free-Roaming, alla ricerca di risorse e quest secondarie). [...] Anche nelle aree più contenute degli incarichi principali, comunque, il senso di libertà si respira a pieni polmoni, ed è questo uno degli aspetti più apprezzabili della produzione. [...] L'avanzamento resta tattico, teso, ben ponderato. Il bilanciamento praticamente perfetto fra questa misura "allargata" delle mappe e lo stimolante nervosismo delle fasi stealth è uno dei più alti risultati di Kojima, un vero capolavoro di game design."


Anche qui, come su Multiplayer.it, si contestano i brevi tempi che si passano seguendo la storia del gioco:

 

"Per quel che riguarda il racconto, invece, spiace constatare che dopo l'ottimo prologo la narrazione si faccia un po' in disparte, tornando timidamente a farsi sentire soltanto alla fine di certe missioni principali. [...] in un Metal Gear il racconto deve risultare comunque presente e forte, potentemente intrecciato con l'azione. Speriamo quindi che, invece di perdersi in un mare di side quest fotocopia, The Phantom Pain sappia trovare quel bilanciamento perfetto che pare sfuggire a Hideo dai tempi di Snake Eater."

 

Grandi lodi per quanto riguarda l'aspetto tecnico (con alcune riserve), la colonna sonora ed il sonoro in generale:

 

"Gli aspetti più impressionanti sono l'enorme attenzione per l'espressività facciale, ma soprattutto un reparto animazioni veramente curatissimo. Il lavoro sui modelli poligonali è più che buono [...] L'aumento esponenziale delle dimensioni della mappa ha probabilmente costretto il team ha ridurre leggermente la risoluzione di certe texture [...] Generalmente la cura per i dettagli promossa sul fronte del game design si riversa anche nel comparto tecnico, il cui fiore all'occhiello [...] resta l'illuminazione e la gestione delle fonti di luce. Bellissimi anche gli effetti atmosferici e la loro realizzazione. [...] Il buon lavoro di post processing e la risoluzione limitano al minimo l'aliasing, componendo una scena davvero pulitissima. Solido il lavoro sulla componente sonora: non solo la soundtrack è bella densa e piena di brani incalzanti e sempre ben contestualizzati, dove nuove sonorità si mescolano con quelle tipiche della saga. Eccezionale è anche la caratterizzazione acustica dell'ambiente di gioco [...]"

 

Anche Everyeye.it, dunque, è soddisfatta del gioco. Anche se, così come con Multiplayer.it, ha dei dubbi riguardo la storia o meglio, l'assenza di quest'ultima in sostanziose porzioni del gioco. Potete leggere l'anteprima completa andando in questo link.

 

Per concludere abbiamo IGN Italia, che apre con questo commento:

 

"In Metal Gear Solid V: Ground Zeroes abbiamo dato solo un fugace sguardo a quello che potrebbe essere un gioco stealth open world. Ma credetemi, Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è qualcosa di molto, molto più grande. Dopo aver trascorso dodici ore appiccicato al gioco quasi completo, sono sconvolto dal senso di scala, dalle dimensioni, dalla densità del prossimo capitolo nella saga di Metal Gear. Ci sono modi praticamente infiniti per approcciare una situazione, un arsenale di armi e attrezzature e una base da sviluppare da cima a fondo. I nemici sono divertenti da combattere, strozzare, scagliare a terra e disarmare. E, ancora più importante, ogni missione completata e ogni risorsa ottenuta vanno ad influenzare l'intero mondo di gioco, che stiamo ricostruendo un pezzetto alla volta."

 

Non manca la parentesi riguardo il prologo, che ha impressionato anche questa testata:

 

"Senza svelare troppo del prologo, diciamo che la parte in ospedale è piena delle sequenze narrative folli, elaborate, fuori di cozza e piene d'azione a cui Hideo Kojima ci ha abituati."

 

È piaciuta molto l'intelligenza artificiale delle guardie nemiche:

 

"L'intelligenza artificiale dei nemici è migliore che mai, con soldati tenaci che si mettono a indagare ai primi segnali di un'intrusione. Non è impossibile procedere in maniera stealth, grazie a una bella funzione del binocolo di Snake, che permette di marchiare le minacce vicine. Utilizzandola, sono riuscito a condurre con successo una serie di infiltrazioni stealth nell'accampamento nemico senza che nessuno mi notasse… ma a volte mi sono fatto beccare ed è finita in rissa."

 

È stata apprezzata anche la varietà dei gadget di Snake:

 

"[...] la funzione più importante da padroneggiare sta nell'utilizzo dell'iDroid, uno strumento che Snake sfrutta per accedere ai rifornimenti, gestire lo sviluppo delle armi e della base, ascoltare i briefing su nastro o richiedere un'estrazione tramite elicottero al termine di una sessione di gioco. E ci sono anche potenziamenti come un impulso sonico che individua i bersagli nelle vicinanze o il pallone di recupero Fulton avanzato, che permette di rubare qualsiasi cosa che non sia ancorata al terreno [...] Si va da manichini gonfiabili che possono spingere un soldato giù da un precipizio al potenziamento per il braccio che permette di stordire un nemico con una scossa. [...] può capitare di sentire della musica pop anni Ottanta mentre si esplora una base nemica: recuperando i nastri, è possibile poi riascoltarli tramite l'iDroid. Non vi basta? C'è una modifica per l'elicottero che aggiunge un set di casse e permette di sparare la musica a mille quando arriva la cavalleria a recuperarci sul campo."

 

Ed ecco il commento finale:

 

"Metal Gear Solid V: The Phantom Pain sembra proprio stare diventando il gioco stealth open world più curato di sempre, con una valanga di missioni da completare, risorse da accumulare ed equipaggiamenti da sviluppare. Ma soprattutto, unisce tutto all'interno di un sistema di gioco che offre la libertà di scegliere i propri strumenti e le proprie risorse, per poi sviluppare tutto in una maniera adatta allo stile che si vuole adottare. Se il resto del gioco sarà altrettanto notevole, potrebbe essere davvero uno fra i migliori giochi stealth e d'azione di sempre."

 

Nell'anteprima di IGN Italia c'è massima fiducia e positività verso il gioco. Potete leggere il testo completo andando in questo link.

 

Che cosa ne pensate delle impressioni di queste anteprime? Commentate nella nostra community.


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