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Codec Ramblings - Per la pace perpetua
scritto da Snake Man il 18 Novembre 2014

Metal Gear Solid: Peace Walker si apre e si chiude con due citazioni da Per la pace perpetua (Zum ewigen Frieden), saggio di filosofia politico-giuridica del pensatore tedesco Immanuel Kant. Vista la centralità eponimica del tema della pace nel gioco, credo possa essere interessante fare una rapida panoramica sul trattato del 1795, in modo da analizzare il legame fra le due opere.


In apertura alla seconda parte di Per la pace perpetua, Kant afferma che lo stato di natura dell’uomo è uno di continua conflittualità, e non di pace (come esemplificato dai famosi homo homini lupus e bellum omnium contra omnes di Thomas Hobbes), per cui a quest’ultima è necessario dare stabilità con uno sforzo attivo, in uno stato di cose civile e legale. Questa è una frase centrale in Peace Walker: nel concetto di “pace stabile” si intrecciano le parole di Paz, le agende di Coldman, Cipher e Big Boss, il sogno e le esperienze di The Boss, e la onnipresente critica alla Teoria della Distruzione Mutua Assicurata (il cui acronimo inglese, MAD, è ironicamente significativo). Nella prima parte dell’opera, Kant delinea sei articoli “preliminari” che costituiscono precondizione necessaria alla pace perpetua, tre dei quali particolarmente interessanti da leggere alla luce di Peace Walker.

L’Articolo III recita: «Gli eserciti permanenti devono col tempo interamente cessare». Questo perché, essendo minacce costanti di guerra, spingono gli Stati a gareggiare in armamenti e a sobbarcarsi spese militari talmente ingenti e costanti da quasi richiedere il perpetuarsi delle guerre, perché «le spese che vi si impiegano in tempo di pace diventano più opprimenti di una breve guerra» (parzialmente anticipando Karl Marx e il concetto di guerra come aspetto del capitalismo). Quattro collegamenti saltano alla mente: la corsa agli armamenti della Guerra Fredda, lo stato di “war as business” di MGS4, le intenzioni di Kaz e Snake per gli MSF, e le costituzioni pacifiche di Giappone e Costa Rica, che giustappunto non prevedono un esercito permanente. Riguardo quest’ultime, però, non si può non ricordare anche la conversazione in cui Kaz fa presente la loro parziale ipocrisia: il Giappone possiede una “forza di autodifesa”, e per proteggersi si affida al cosiddetto ombrello nucleare statunitense. Kojima ci presenta i due lati della medaglia: la bellezza dell’eliminazione delle forze armate e i relativi lati positivi dal punto di vista culturale ed economico, ma la perdurante necessità di protezione nel momento in cui questo pacifismo non è condiviso dal resto del mondo. Sembra essere il tipico cane che si morde la coda: finché ci saranno eserciti non ci sarà pace, ma finché non ci sarà pace saranno necessari gli eserciti?

 


Peace through superior firepower.


L’Articolo V recita: «Nessun paese deve ingerirsi colla forza nella Costituzione o nel governo di un altro». In combo con l’Articolo II («Non deve alcun Stato indipendente (…) poter essere acquisito da un altro per mezzo di (…) scambio, compera o donazione»), si fa promotore dell’indipendenza di ogni Stato in quanto società di uomini, in quanto Nazione nel senso romantico del termine, contro ingerenze che ne costituiscono una violazione dei diritti. Ora, non si può non pensare alla situazione dell’America Centrale durante gli anni della Guerra Fredda («Gli Stati Uniti vedono l’America Centrale come il loro giardino personale», dice Galvez), in cui le due superpotenze si affrontavano indirettamente in proxy wars manipolando la popolazione e i governi locali. Kant ci dice che una situazione del genere non potrà mai permettere una pace duratura, in quanto violazione dei diritti sovrani di un popolo che quindi avrà sempre ragione di reclamare ciò che è proprio (si pensi anche ai tumulti in Giappone proprio in protesta alle ingerenze americane), e Kojima, parlando così abbondantemente di Che Guevara e dei sandinisti tramite il personaggio di Amanda, sembra essere d’accordo. Anche in questo caso, però, c’è un rovescio della medaglia: la tanto elogiata Costituzione pacifica del Giappone fu imposta proprio da una potenza straniera, gli Stati Uniti.

 


La reazione dei The Clash al tentativo di Margaret Thatcher di proibire l'uso del termine "sandinista".


In conclusione, le citazioni all’opera kantiana ci invitano a metterla a confronto o in parallelo con Peace Walker, e questo processo sembra portarci in due direzioni. Da un lato, possiamo notare quanto gli eventi (reali e non) descritti nel gioco contrastino con la teoria politica kantiana: la MAD (insieme al progetto Peace Walker) propone una “pace tramite stallo alla messicana”, e pur criticandola anche i MSF devono adattarvisi, installando un’atomica sullo ZEKE e proclamandosi “deterrente di chi non ha altro deterrente”; il neocolonialismo americano e sovietico è causa di continui conflitti nell’America Centrale, ma è anche autore in Giappone della prima Costituzione pacifica; Costituzione pacifica che permette enormi progressi economici e sociali, ma non priva della necessità di proteggersi; Big Boss crea un esercito “mondiale”, senza frontiere e senza ideologie, ma che, come detto da Paz e da Big Boss stesso, non conoscerà mai la vera pace fintanto che sarà necessario. In pratica, qualunque pace ottenuta in queste condizioni non sarà che temporanea e fragile, praticamente un armistizio. Dall’altro lato, abbiamo una potenziale chiave di lettura del sogno di The Boss, soprattutto se prendiamo in esame i primi due articoli definitivi per la pace perpetua; questi fondano il diritto nazionale e internazionale su un federalismo di liberi stati di costituzione repubblicana, qualcosa di cui i primissimi Filosofi possono essere considerati una sorta di embrione: un’alleanza al di là di confini geografici e ideologici, senza ingerenze reciproche, nel nome dello scopo più grande, quello della pace.

Quindi ecco le grandi domande: fino a che punto Kojima è d’accordo con Kant? Il confronto fra Peace Walker e Per la pace perpetua ci suggerisce che, agli occhi Kojima, quello di Big Boss è un errore, o quantomeno un arrendersi alla natura bellicosa dell’uomo, un’interpretazione del sogno di The Boss che abbandona il fine a lungo termine della pace? Quali altri collegamenti vi vengono in mente a partire dal confronto fra queste due opere? Venite a discuterne con noi in community!


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