• Già in lavorazione un Metal Gear senza il maestro
  • Appuntamento a settembre
  • Battaglie multigiocatore di nuova generazione




Intervista a Hideo Kojima da parte di Xbox Wire
scritto da Grey Fox 92 il 10 Dicembre 2013

Approfittando dell'esposizione di Ground Zeroes data dai recenti annunci, Xbox Wire ha pubblicato un'intervista a Hideo Kojima. Le domande vertono principalmente su MGSV, sui suoi elementi e sull'influenza delle nuove console sulla serie, ma vengono affrontati anche altri temi come il futuro del franchise.


 

Cosa ti emoziona di più nello sviluppo per hardware di nuova generazione?


Sono innanzitutto interessato all’era dello “pseudo-cloud” che la prossima generazione di hardware porterà. È ancora un passo lontano dalla “vera” rivoluzione del cloud, ma permetterà ai giocatori di interagire con i loro giochi in nuovi ed emozionanti modi, usando dispositivi smart. Esperienze sociali e interazione del giocatore ci guideranno verso la prossima ondata di giochi.


Come inciderà, una nuova generazione di hardware, sul futuro del franchise di Metal Gear?


La tecnologia è un crocevia, che facilita l’evoluzione perpendicolare del percorso che abbiamo preso fino ad ora. Ormai non è più importante solo il prossimo livello di hardware videoludico, è importante il modo con cui l’hardware permette ai giochi di interagire con molteplici dispositivi e social network. La tecnologia si sta aprendo a ventaglio in una direzione orizzontale, opposta all’evoluzione verticale del passato.


Quali sono le ragioni che hanno portato a sviluppare Metal Gear Solid V: Ground Zeroes con nuovi elementi come quelli open world?


Da ora in poi, un crescente numero di giocatori comunicherà attivamente tramite i giochi. Il miglior modo per coinvolgere e motivare questi giocatori, così nutrendo il risultante senso di competizione tra loro, è dargli la libertà di interazione che forniscono gli elementi open world.

 


Quali sono alcune delle esperienze che i giocatori possono aspettarsi da un Metal Gear Solid open world?


Prima di tutto, per evitare confusione, vorrei chiarire che la mia visione per MGSV differisce un po’ da quella che ha la maggior parte delle persone pensando al genere open world. Un modo più accurato per descriverlo sarebbe “simulatore stealth” in un ambiente open world. Gli elementi open world esistono per rimuovere i binari dell’esperienza stealth, permettendo ai giocatori di pianificare liberamente i loro percorsi e di sperimentare con le proprie strategie d’infiltrazione. Ad ogni modo, nel suo cuore, il gameplay è del tutto stealth e non intendiamo cambiare questa nostra messa a fuoco.

 

Cosa ti emoziona di più nell’aggiunta di Kiefer Sutherland nel franchise di Metal Gear?


Un personaggio non parla più solo con le parole, è importante la profondità della mimica facciale e l’espressività del tono di voce. Con l’evoluzione della tecnologia, è vitale che l’espressività dei personaggi nel gioco evolva per stare al passo con le capacità dell’hardware. Kiefer ci sta aiutando per alzare l’asticella, e non vedo l’ora di avere il risultato finale.


Puoi spiegarci la relazione tra Metal Gear Solid V: Ground Zeroes e Metal Gear Solid V: The Phantom Pain?


Ground Zeroes è la porta che conduce a The Phantom Pain e serve da prologo all’esperienza principale di Metal Gear Solid V. Se dovessi tracciare un’analogia con i film di Hollywood, è simile a quei 15 minuti di film che catturano l’interesse dello spettatore e lo coinvolgono prima che appaia il titolo d’apertura. In termini di gioco, è una sorta di tutorial che aiuterà i giocatori ad abituarsi a molti dei cambiamenti che stiamo introducendo nel sistema.


Nel franchise di Metal Gear sono apparsi nemici notevoli e personaggi non giocabili con storie incredibili. Qual è il tuo personaggio preferito e perché?

 

È difficile rispondere, forse Otacon? È un personaggio che fieramente si identifica come “otaku”, ma è comunque in grado di sopravvivere e reggere il confronto con gli altri nel mezzo di tutti quei personaggi eroici ed incredibili, nonostante il fatto che non abbia mai affrontato un combattimento. Quando realizzammo l’originale Metal Gear Solid fu rischioso includere un personaggio del genere, ma credo che la gente si sia affezionata a lui precisamente per la sua incapacità di adattarsi. È diventato una sorta di mascotte amabile per gli otaku in tutto il mondo.

 


Il franchise di Metal Gear ha sempre avuto una linea narrativa immersiva con grafica e scene d’intermezzo incredibili; i fan possono aspettarsi le stesse cose, nell’ultima iterazione?


Naturalmente, c’è ancora un buon ammontare di storia da raccontare, ma sto cercando di esprimerla in un nuovo modo. È differente dallo stile lineare che ho usato in passato. Ci saranno scene d’intermezzo, ma combaceranno pezzo a pezzo in base al progresso nel gioco del giocatore.


Quale credi che sia il marchio di fabbrica di un Metal Gear Solid?


Lo stealth e il desiderio di trasmettere un messaggio significativo ai giocatori. Il modo con cui questi elementi sono implementati potrebbe variare, ma ci sarà sempre. Sotto quest’aspetto, il mio approccio a Metal Gear Solid V non è diverso dal passato.


Sono passati 25 anni dal rilascio del primo Metal Gear, vedi il franchise andare avanti per altri 25 anni o senti che la storia giungerà ad una fine per Snake e Big Boss?


Onestamente non ne ho idea. L’unica cosa che posso dire con certezza è che personalmente non sarò in grado di portare avanti MGS per altri 25 anni. Comunque, con i nuovi talenti al timone nella guida della serie attraverso ogni nuovo stadio, riesco facilmente a immaginare un mondo tra 25 anni dove un nuovo franchise di MGS continua verso il futuro.

 

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