scritto da .:Meryl:. il 14 Settembre 2012
"Metal Gear è come un figlio per me" ha esordito subito Kojima, "ed è come se io fossi una sorta di padre adottivo per la serie."
"Per quanto concerne le sfide riguardanti il futuro, immagino un Metal Gear Solid nel quale immergersi completamente, con il quale interagire e collegarsi, al quale poter giocare ovunque, in ogni momento, grazie al cloud. A patto, ovviamente, che non diventi una specie di dipendenza! Vorrei che fosse qualcosa di godibile e dal quale la gente possa trarre grande svago" ha spiegato il Maestro, nell'intervista.
Successivamente, Kojima ha parlato anche delle origini della serie, tornando al 1987, anno della nascita: "se ci ripenso, ci sono tre ricordi in particolare che mi vengono in mente [sullo sviluppo della saga, ndr]. Se il primo Metal Gear non avesse avuto il successo che ha avuto, non sarei rimasto nell'industria dei videogame" ha svelato.
"Il lavoro su Metal Gear Solid fu molto diverso, invece: diventò subito una grossa killer app e, di lì in poi, il mio modo di pensare è cambiato. E mi ricordo anche di me stesso agitatissimo ad occuparmi della promozione di Metal Gear Solid 2!"
Infine, il Maestro ha voluto chiudere l'intervista con un messaggio per le nuove generazioni di utenti: "i videogiochi non servono solo ad ammazzare il tempo. Potete ricavarne anche qualcosa. Non intendo dire che questo è quello che fa la saga Metal Gear Solid, ma è quantomeno ciò che io mi sono imposto di riuscire a fare. Voglio che le persone giovani giochino con in mente quest'idea. Sono quelli i giochi che voglio realizzare."
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